Aliti caldi
di un mare inquieto alle
mie spalle
spingono il viso verso il
sole,
negli occhi il riverbero
di pensieri
fuggiti alla marea.
Tra gli alberi piegati dal
vento
figure di tracce viventi,
lunghe ombre cercano la
pace
tra fili di erba
dispersa.
E’ una geometria
di sguardi lontani,
di orizzonti incrociati con
i tramonti,
silenzi occultati
dai sospiri dalla mia
impazienza.
Domani ad est
sarà di nuovo giorno,
attenderò ancora
sul mio scranno di roccia,
la luce della prossima
mossa.
©”la prossima mossa” di Lorenzo de Vanne
Poesia
tratta dalla raccolta “Oltre” del 2013 di Lorenzo de Vanne